Leroy Marine Deck Chronometer

Leroy Marine Deck Chronometer: il ritorno di una leggenda

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L.Leroy non è un nome qualsiasi dato ad una delle tante operazioni di re-branding di cui è pieno il mondo dell’orologeria. È un marchio che non ha bisogno di tante presentazioni se si conosce la storia dell’alta orologeria di origine francese. Se vi trovaste un giorno dalle parti di Besançon, ed entraste nel Musée du Temps all'interno dello storico palazzo rinascimentale Palais Granvelle, trovereste esposto al suo interno il Leroy 01, un capolavoro di meccanica, vincitore del Gran Premio Internazionale del 1900 e detentore del titolo di orologio più complicato al mondo fino al 1989.

Leroy 01 duoÈ solo l’ultimo atto di un orologio che dal 1785, anno di fondazione della maison a Parigi, Charles Leroy, ha fornito a re, politici, intellettuali ed artisti di Francia. È di fatto la maison che ha conservato più a lungo il titolo di Orologiaio ufficiale della Marina Francese e può vantare 384 medaglie d’oro vinte ai più prestigiosi concorsi di cronometria.

È proprio la precisione uno degli aspetti preservati oggi da L.Leroy che, fedele alla tradizione, fa testare tutta la sua esclusiva produzione presso l’Osservatorio di Besançon, unico istituto su tutto il territorio francese accreditato di rilasciare il Certificato di Cronometria. Dove trovare un L.Leroy? Non è facile in generale, meno ancora in Italia, a meno che non entriate da Pisa Orologeria, una sorta di Mecca per gli appassionati tra Via Verri e Montenapoleone. Su un tavolo di velluto, in una sala dedicata, due modelli della collezione Marine per un primo contatto.

Leroy Marine Deck Chronometer evi Su un orologio per la Marina, sia essa una flotta civile o militare, entrambi clienti L.Leroy a lungo, sono due i requisiti: precisione e leggibilità. La leggibilità richiede un quadrante estremamente pulito, la seconda un movimento certificato: il concetto è che l’orologio possa sostituirsi alla strumentazione di bordo in ogni momento. Il primo dei due Leroy Marine Deck Chronometer ha quadrante bianco e cassa in oro rosa, l’altro quadrante antracite.

Leroy Marine Deck Chronometer seven Il calibro è visibile attraverso il fondello a vista ed ha finiture notevoli e soluzioni originali: i ponti sono lavorati “grainé-champlevé”, la lavorazione ad anglage è eseguita a mano, con iscrizioni in rilievo lucidate. Ancora e ruota di scappamento sono in silicio secondo la architettura StruTech (Structure Technologie) sviluppata da MHVJ, azienda svizzera ad alta tecnologia parte del gruppo che possiede anche L.Leroy, che realizza questi componenti imitando la struttura reticolare di ponti e travature. Ancora e ruota sono così più leggeri a parità di rigidezza, hanno perciò minor attrito e sono così più efficienti dei classici componenti.

Leroy Marine Deck Chronometer sixOgni movimento di ciascun Leroy Marine Deck Chronometer, numerato, viene inviato all’Osservatorio di Besançon e, dopo aver superato tutti i test previsti dal Certificato di Cronometria, viene insignito del Punzone “Testa di Vipera” che rappresenta il logo della maison. La massa oscillante in oro 22 carati è lavorata guillochè. Se la prima parte di questo articolo sintetizza la storia della maison, le ultime otto righe racchiudono il significato di un Leroy Marine Deck Chronometer.

Leroy Marine Deck Chronometer twoLo stile ricorda due orologi che, con il Leroy Marine Deck Chronometer condividono il nome: Breguet e Ulysse Nardin. Entrambi hanno un modello Marine nella loro collezione, ma se idealmente li si mettesse su un tavolo affiancati si vedrebbe che, escludendo la scelta dei numeri romani che tende a prima vista a “confonderli”, il Leroy Marine Deck Chronometer è più sportivo del Breguet ma meno dell’Ulysse Nardin, posizionandosi a metà. Ma ha una caratteristica unica, è l'unico dei tre ad unire la tradizione delle classiche lavorazioni di alta orologeria con la tecnologia dello StruTech, rendendo di fatto il Leroy Marine Deck Chronometer l'unico dei tre ad essere un classico orologio-strumento di alta orologeria.

(Photo credit: courtesy of L.Leroy; Horbiter®'s proprietary photo-shooting)

Federico N. @Horbiter®

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