Un giorno con Lang und Heyne

Un giorno con Lang und Heyne

Tre settimane fa ho passato un intero fine settimana a Londra ed un’intera giornata alla Saatchi Gallery, girando per gli stand del SalonQP, probabilmente la più “intima” delle fiere di alta orologeria, quelle in cui il contatto tra l'appassionato ed il marchio è più familiare. Quest'anno mi sono concesso una giornata di svago, facendo il turista piuttosto che il blogger. Ad un anno esatto dall'edizione 2013, ho curiosato tra marchi che ancora non conosco a fondo e tra questi ce ne sono tanti che fanno parte della Associazione degli orologiai indipendenti.

Lang und Heyne Augustus I dueAvere nella propria collezione un orologio realizzato da uno di questi marchi è un po’ come ritirare l'abito dal proprio sarto di fiducia, oppure fermarsi in Jermyn Street e scegliere last e pelle della prossima loafer: difficile pensare a qualcosa che si avvicini maggiormente al concetto di manifattura, creatività e custom made. Ciò che non sapevo e che ho scoperto semplicemente visitando il loro sito (www.ahci.ch) è che l’associazione coinvolge e promuove tutti i più grandi talenti al mondo, non solo la scuola svizzera; tra i suoi membri si contano orologiai giapponesi, piuttosto che nord europei o sassoni. E, consentitemi un po’ di campanilismo, uno dei suoi fondatori, il maestro orologiaio Vincent Calabrese è napoletano, come il sottoscritto. Il co-fondatore di AHCI, Svend Andersen, ha dichiarato: “All’Accademia degli orologiai indipendenti puoi entrare in diretto contatto con chi realizza il tuo orologio”. È vero perchè quel giorno ho conosciuto Marco Lang, il fondatore di Lang und Heyne.

Marco LangMarco rappresenta la quinta generazione di una dinastia di orologiai per cui anche se il marchio è relativamente giovane, i suoi orologi trasudano la tradizione sassone, che nell’Augustus I risalgono alla passione di Augusto I di Sassonia per la meccanica e la celebrazione di compleanni ed anniversari. Non a caso ilLang und Heyne Augustus I riprende un’idea originale dell’orologiaio danese John Twaalfhoven che consiste in un calendario con gli anniversari cui tenete maggiormente come il compleanno di una persona speciale. Attraverso un unico pulsante sono gestite le funzioni standard come regolazione ora e data, più una funzione chiamata “Event”.

Lang und Heyne Augustus I quattroQuando la lancetta nel quadrante in alto a destra scatta in questa posiziona, basta ruotare la corona e vedere apparire simultaneamente: il nome della persona nella finestra ad ore 6 e, giorno e mese del suo compleanno nella finestra ad ore 12, quanti anni compie espressi in decine e unità in due contatori sopra ore 6. Sul prototipo che mi ha mostrato Marco, il nome riportato è quello di Ban Ki Moon che spegne le candeline il 13 giugno e quest’anno ha compiuto 70 anni. Se premete nuovamente il pulsante ad ore 3, l'indicatore in alto a destra si sposta su “Year” e potrete così cambiare l’anno nella finestra al centro, leggendo l’età del festeggiato al passare degli anni.

IlLang und Heyne Augustus I è realizzato in oro 18 carati o in platino ed è largo 43,8mm (un diametro piuttosto insolito) ed alto 12,5mm uno spessore tutto sommato contenuto se consideriamo la complicazione, tanto interessante tecnicamente quanto divertente.

IlLang und Heyne Moritz von Sachsen è, all'apparenza, un po' più tradizionale: è un calendario completo cui però Marco ha aggiunto un disco ad ore 12 su suggerimento di un cliente: il disco si inclina nel corso dell’anno per tenere conto dell’incidenza dei raggi solari all’equatore. È l'unico orologio al mondo, dichiarano, ad avere questa complicazione. In realtà anche il design è piuttosto caratteristico, per l’originale disegno delle anse a tre attacchi, per le spallette attorno alla corona di carica e per le sfere a spada blu che si ritrovano quasi su tutte le collezioni.

Lang und Heyne Moritz 3L’Augustus I ed il Moritz sono animati dai calibri VII e III rispettivamente. Se il quadrante dà un'idea dell'originalità della complicazione che, a quanto pare, Lang und Heyne oggi condivide solo con il maestro orologiaio olandese, è il calibro VII con le sue decorazioni visibili sul retro a mostrare cosa significhi acquistare un orologio completamente assemblato e lavorato artigianalmente: basta osservare la fattura di ruote e ponti in oro e la loro decorazione. Il treno del tempo è stato inoltre separato dalla complicazione che è disposta sul lato quadrante.

Lang und Heyne Augustus I treQueste considerazioni mi portano anche ad una prima valutazione su questa manifattura e sui suoi orologi, augurandomi di poter visitare presto la fabbrica di Dresda dove vengono disegnati e prodotti tutti gli orologi. Non lo compri in alternativa ad uno dei marchi noti, perchè un Lang und Heyne non è confrontabile neanche in termini di volumi: l'Augustus I è prodotto ad un ritmo di 3 esemplari all'anno. Non ho chiesto a Marco il prezzo ma credo non abbia senso dal momento che rappresenta un'ordinazione su misura e segue un criterio di iper-esclusività. Leggermente meno esclusivo il Moritz proposto in tre varianti per le quali non viene dichiarata la produzione massima ma non mi aspetto volumi comunque eccessivi. Se siete alla ricerca del vostro orologio, siete veri intenditori, e per voi distinguersi è un must, ma volete un orologio fedele alla tradizione, un Lang und Heyne può essere la vostra scelta.

Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale Lang & Heyne.

(Photo credit: courtesy of Lang und Heyne; Horbiter®'s proprietary photo-shooting)

Gaetano C. @Horbiter®

@Gaetano Cimmino

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