Il termine Côtes de Genève è il riferimento ad una delle decorazioni più comuni in orologeria, una “commodity” per usare un termine caro al mondo dell'economia ed a tutto ciò che è entrato nell'utilizzo comune così facilmente da passare ormai quasi inosservato. Credo rappresenti uno dei rari casi in cui io riporti una informazione, senza elaborarla, dalla press release e dalla scheda tecnica di un modello semplicemente per dovere di cronaca. Riservata da sempre alla decorazione dei ponti di un calibro piuttosto che al rotore di carica di un movimento automatico, il motivo Cotes de Genève, ottenuto per abrasione della superficie, è così raramente usata su altre parti di un orologio da non fare notizia.
Jaquet Droz ha una intera sezione della sua collezione Grande Seconde in cui il quadrante è decorato Cotes de Genève, un omaggio alla storia nonché la nobilitazione di una delle decorazioni che maggiormente contribuiscono a dare ad un movimento meccanico un valore superiore ad un analogo calibro non decorato. Se è vero che siamo tanto abituati a vedere questa decorazione sulla meccanica di un movimento, che raggiunge la massima resa sui calibri a carica manuale con platina a 3/4, è piuttosto raro invece vederla applicata ad un quadrante. Quando parlo di quadranti escludo quelli scheletrati, in cui la decorazione è in realtà applicata ai ponti del movimento e si perde l'effetto originale complessivo della decorazione, che richiede una superficie piena.
Il quadrante del Jaquet Droz Grande Seconde Quantième Côtes de Genève Blu diventa uno specchio se confrontato con quello di un qualsiasi Grande Seconde e questa decorazione, sul quadrante blu di questo orologio, dà la misura di quanto possa cambiare la personalità di un orologio classico se si fa un uso attento dell'arte decorativa. Chi come Jaquet Droz ha sviluppato l'arte decorativa tanto quanto la cronometria a partire dal 18° secolo, è consapevole del fatto che non c'è cronometria senza decorazione e viceversa nell'orologeria più classica; è il motto non dichiarato che guida tutti i marchi storici. Questa decorazione segue inoltre dal mio personale punto di vista quella che chiamo la legge dell'inversa proporzionalità tra possessore e fotografo.
Tanto è affascinante e variegata la resa estetica del quadrante una volta indossato l'orologio, quanto è difficile gestire la luce che incide sul quadrante nel ricorrere alla macchina fotografica, perché quel motivo è un eccezionale amplificatore di riflessi e luce. Il Jaquet Droz Grande Seconde Quantième Côtes de Genève Blu è simile ad un Grande Seconde con quadrante bianco (opaco e mono-tono) in una vista dall'alto, per poi assumere due toni ad angolazioni crescenti rispetto alla verticale passante per l'obiettivo, posizioni in cui i due quadranti si staccano decisamente da tutto il resto e sembrano fluttuare su un “mare di onde“, in particolare quando la luce è così piena da cambiare i contorni delle strisce verticali che passano in pochi gradi da spigoli vivi a contorni sfumati e azzurri.
(Photo credit: Horbiter's proprietary photo-shooting)
Gaetano C @Horbiter