IWC Big Pilot's Heritage Watch, la recensione

IWC Big Pilot’s Heritage Watch, la recensione

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Se mi chiedeste quali sono le due cose che ricorderò della edizione di SIHH di due anni fa, userei i seguenti sostantivi: dettagli e tradizione. I due sostantivi, applicati ad IWC, significano un rinnovamento mirato della collezione Pilot’s, in particolare una revisione di contenuti e proporzioni del Big Pilot’s Watch ed il lancio della edizione moderna del 52 T.S.C.

La versione da 55mm è il degno erede del T.S.C.

IWC Big Pilot’s Heritage Watch è stato un fulmine a ciel sereno, un “colpo” di immagine per ribadire la leadership storica nel settore degli orologi da rilevazione, che abbiamo vissuto durante la nostra recente visita alla nuova manifattura del marchio, nella seconda delle due giornate e che IWC Schaffhasuen ha portato nella boutique di Piazza di Spagna a Roma proprio due anni fa.

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Nel farlo, domanda che al tempo ho posto a Christian Knoop, Creative Director IWC, durante la mia personale intervista, il marchio ha preferito evitare la logica della pura e fedele riedizione, che avrebbe avuto l’effetto di tradire, esteticamente, lo spirito di innovazione che anima da sempre la manifattura di Sciaffusa e che è accelerato negli ultimi 5 anni.

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Inoltre, e da un punto di vista di pura comunicazione è comprensibile, avrebbe avuto l’effetto di mitigare l’impatto di un nuovo 52 T.S.C., perché sono tanti i marchi che si sono appropriati negli ultimi dieci anni di quella estetica, riproponendola tale e quale all’originale, dimensioni comprese.

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Le origini del Grande Orologio da Aviatore di IWC Schaffhausen

La storia che porta ad IWC Big Pilot’s Heritage Watch è nata prima del 1940: il 52 T.S.C. è, meccanicamente, l’erede della serie di movimenti “IWC Calibre” prodotti dal 1888 su base calibri “Elgin III” del 1886. Allora non si parlava ancora di orologi da aviatore ed il calibro 52 che deriva dal “Calibre” è entrato per l’ultima volta all’interno della cassa di 1200 tra Big Pilot’s Watch ed un orologio da tavolo commissionato dalla Marina Inglese proprio in quell’anno e, nella sua ultima versione, aveva i secondi centrali.

iwc-big-pilots-heritage-watch-48Per conoscere tutta la storia che ha portato all’originale Big Pilot’s Watch del 1940 vi invito a leggere l’articolo intitolato “Time in your pocket” scritto da Michael Friedberg, moderatore del forum ufficiale IWC da cui ho tratto queste informazioni e che trovate a questo link.

Due versioni, una da 55m senza data e l’altra da 48mm con data ad ore sei

IWC presentò due anni fa una versione collector’s piece, da 55mm e prodotta in 100 esemplari ed una seconda, in 1000 esemplari, con cassa da 48mm di diametro, oggetto di questo articolo.

La prima è chiaramente un oggetto per collezionisti, per gli amanti del genere militare, oggettivamente difficile da indossare quotidianamente e chiaramente destinata a fare da modello flagship alla collezione, ed elevarne ulteriormente la notorietà della collezione Big Pilot’s; non è improbabile vederla tra qualche anno diventare un pezzo da collezione. E’ già oggi introvabile. Come distinguere la versione da 55mm da quella che misura 48mm?

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Se si esclude la differenza tra i movimenti utilizzati (famiglia 98000 contro 52000, entrambi di manifattura IWC), non è difficile distinguerli; basta osservare la distanza tra gli indici 5 e 7 e l’indice a bastone ad ore 6 ed il piccolo contatore dei secondi che ha sostituito la sfera centrale.

Sulla versione da 48mm, i due numeri arabi sono quasi a contatto con la scala dei piccoli secondi. Oppure, ancor più semplicemente, l’assenza della finestra della data sulla versione da 55mm di diametro.

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L’IWC Big Pilot’s Heritage Watch fu il primo Pilot’s della nuova collezione ad essere presentato e svelò perciò alcune soluzioni adottate poi su tutta la nuova collezione: il triangolo luminoso posto al di sotto dell’indice luminoso ad ore 12 ed il numero 9 sul quadrante, seppure la grafica di quel numero si sia evoluta dal 2002 ad oggi.

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Segnò il ritorno al quadrante del primo Big Pilot’s Watch del 2002 (ref. 5002), uno dei più ricercati e quotati Big Pilot’s in commercio, con prezzi sul mercato dell’usato elevati se consideriamo che parliamo di un orologio di 14 anni fa appena e non costruito in serie limitata.

I calibri della famiglia 59000.

L’IWC Big Pilot’s Heritage Watch 48 monta il calibro 59215 di manifattura a carica manuale con 8 giorni di carica. L’orologio è largo 48mm e spesso 14,5mm ma è estremamente leggero perché la cassa è in titanio (pesa 120 grammi).

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Parlando di dettagli, IWC ha migliorato qualcosa che secondo me andava migliorato su tutta la collezione Pilot’s uscente: il cinturino. E’ tornata all’utilizzo del morbido vitello marrone con cuciture ecrù a contrasto esattamente come nella serie del 2002.

iwc-big-pilots-heritage-watch-48-6Nel caso dell’Heritage non si tratta di un cinturino tradizionale ma è un cinturino-bracciale come sugli originali cinturini da aviatore; l’unico difetto è che sia stato fatto piuttosto lungo anche per un polso generoso come il mio per cui la l’estremità tende, richiudendosi, ad andare quasi a contatto con il bordo inferiore della cassa.

Otto giorni di riserva di carica totale, visibili sul fondo cassa.

IWC non ha rinunciato alla visualizzazione della riserva di carica ma l’ha spostata sul fondo cassa (ed esclusivamente per il 48mm), soluzione che ha dovuto sposare con la caratteristica resistenza ai campi magnetici di tutti i Pilot’s. Il prezzo dell’IWC Big Pilot’s Heritage Watch 48 è orientativamente di 14000 Franchi Svizzeri (circa 2000 in più per il 55mm), un prezzo importante per quello che può considerarsi l’orologio da aviatore definitivo per pedigree, finiture e caratteristiche tecniche.

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Ne sono stati realizzati solo 1000 e questo dà ulteriore valore all’unico orologio esistente che possa vantare un grande calibro a carica manuale di manifattura con otto giorni di carica e spirale Breguet.

Ad IWC va riconosciuto il merito ed il coraggio di essere stato il primo marchio di alta orologeria ad aver ascoltato la voce di collezionisti e persone competenti, che ora avranno una opportunità in più oltre a quella del florido mercato degli orologi militari degli anni 30 e 40, ribadendo così la sua leadership negli orologi da aviatore storici dopo aver ribadito quella nei moderni orologi da pilota.

(Photo credit: Horbiter®)

Gaetano C. @Horbiter®

@Gaetano Cimmino

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