Heuer Carrera Calibre 18 Telemeter

Heuer Carrera Calibre 18 Telemeter: vintage ma non troppo

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Quando osservo l’Heuer Carrera Calibre 18 Telemeter provo una sensazione di sollievo, perchè sembra che chi è a capo delle strategie di brand e marketing del marchio continua a credere che ci sia ancora spazio per una linea di prodotti che rappresenti l’eredità di Heuer e, contemporaneamente, che questo orologio rappresenti un’alternativa a chi, come me, non comprerebbe un orologio dedicato ad una pop star. Possiedo due Monaco, uno è il TAG Heuer Monaco Sixty-Nine e l’altro è il TAG Heuer Monaco Calibre 12 ed i miei occhi brillano quando vedo che il marchio presenta un nuovo modello con il logo Heuer.

Sebbene non riesca ad immaginare cosa ci sia nel futuro di TAG Heuer che sia dedicato ai puristi del marchio e se i tre modelli a marchio Heuer presentati a Basilea rappresentino l’eredità di scelte fatte dal management prima dell’arrivo di JeanClaude Biver o, piuttosto, la base di future scelte di prodotto, è un dato di fatto ed opinione comune che l’Heuer Carrera Calibre 18 Telemeter sia uno dei più sofisticati e riusciti Carrera di ispirazione vintage mai realizzati. Prendendo ispirazione direttamente dai crono a due contatori d’epoca con scala Telemetrica presenti nei cataloghi del marchio negli anni 60, è un orologio con la cassa dal più classico dei disegni Carrera: rotonda con anse allungate, pulsanti crono rotondi e la corona di carica quasi piatta.

Il suo punto di forza è la perfetta combinazione di un quadrante argentè con contatori color antracite (uno per i secondi crono al 3 e l’altro per i 30 minuti al nove) inserito in una cassa da 39mm di diametro. Se pensate che sia una taglia troppo piccola, osservate come sta al polso (il mio, nella foto, ha un diametro di circa 20cm, quindi non proprio piccolo). La cosiddetta ciliegina sulla torta è la geometria del quadrante, che è curvato alle estremità e dotato di una scala esterna dello stesso color antracite dei contatori, indici applicati tagliati e rialzati ed un vetro fortemente curvato (il cosiddetto “glassbox”). Grazie alla cassa di appena 39mm, questo effetto è ancor più evidente. Inoltre se mettete il Telemeter vicino ad un Heuer Carrera Calibre 17 Jack Heuer Edition, è evidente come il sapore vintage del primo sia decisamente più forte.

Il cinturino rally ed il logo Heuer sovradimensionato sulla chiusura deployante completano esteticamente un orologio che, almeno su carta e dal punto di vista puramente estetico ed emotivo, mi farebbe correre dal primo rivenditore TAG Heuer per comprarne uno. Se scendiamo nei dettagli tecnici, scopriamo che l’Heuer Carrera Calibre 18 Telemeter monta un movimento crono fatto da una base Sellita, cui TAG ha applicato un modulo Dubois Depraz (è quindi un cronografo modulare), due caratteristiche che stimolano sicuramente la curiosità degli esperti. In linea generale, comunque, significa che il marchio non usa un movimento di manifattura ma piuttosto l’insieme di due assembly di fornitura.

Osservando il fondo cassa (purtroppo non ho una foto dal vivo perchè la luce, al momento in cui l’ho fotografato, era davvero troppo scarsa) si ha una sensazione opposta a quella che si ha osservando il quadrante; il movimento è robusto ed affidabile ma ha un aspetto moderno e non particolarmente rifinito. Sul prototipo in foto, che non rappresenta forse la versione di normale produzione, il rotore di carica non ha il logo Heuer ma quello TAG Heuer; se così fosse non capirei il perché, visto che orologio è stato pensato per avere il solo logo originale ed entrare in una collezione che si chiama Heritage. Questa collezione rappresenta chiaramente la linea vintage flagship del marchio e, considerando il prezzo di circa 5000 Euro, parliamo di un orologio tutt’altro che economico.

In sintesi sono un pò perplesso: quadrante, cassa e stile mi spingono ad un acquisto immediato, impulsivo, è uno dei Carrera più belli che TAG Heuer abbia mai presentato ma le altre due caratteristiche, finitura e raffinatezza tecnica del calibro e l’aspetto estetico poco attraente, la logica di brand che manca di coerenza mi lasciano qualche dubbio. Osservando l’orologio sembra a volte che si tratti di una versione intermedia, non quella finale, soprattutto se considero il prezzo, ed è un peccato. In questa stessa fascia è possibile scegliere tra diversi orologi con movimenti di manifattura, un punto a sfavore del Telemeter considerando il pedigree del marchio e l’eredità del Carrera.

(Photo credit: Horbiter®'s proprietary photo-shooting)

Gaetano C. @Horbiter®

@Gaetano Cimmino

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