175 anni di vita indicano che la tua attività ha attraversato una buona parte della recente storia d’Italia, rappresenta un esempio di continuità imprenditoriale che possono vantare pochissime realtà e che, proprio come un locale storico d’Italia, rappresenti qualcosa da preservare e di cui essere fieri. E’ riduttivo definire Gobbi 1842 un negozio, uno storico rivenditore di orologi. E’ molto di più. All’interno della mia famiglia, quando si parla di realtà storiche d’Italia, Gobbi 1842 è al primi posti.
Chiunque abbia passione per l’orologeria e per due dei tre marchi di lusso che dominano i sogni degli italiani (Rolex e Patek Philippe, il terzo è Audemars Piguet) ha nella boutique di Corso Vittorio Emanuele un punto di riferimento ed un salotto elegante, quasi understated se si osservano le vetrine della boutique dall’esterno, ma è una destinazione irrinunciabile per chi voglia un Nautilus od il nuovo Daytona.
Gobbi è nato nel 1842 a Modena per poi spostarsi a Milano, dove oggi accoglie clienti italiani e molti stranieri, considerando l’importanza del quadrilatero milanese del lusso che ha in Via Montenapoleone il suo epicentro ed un’intera ala di Corso Vittorio Emanuele la sua naturale prosecuzione. Distrutto durante la seconda guerra mondiale, il negozio è stato ricostruito nel 1949 ed ha accompagnato i clienti milanesi fino ad oggi, alla serata organizzata in una location unica, il Castello Sforzesco di Milano,
perché nessun luogo è tanto pieno di significato ed adatto per celebrare 175 anni di una boutique che è stata fondata prima dell’Unita d’Italia. Una serata di rara eleganza e bellezza, all’interno del più importante monumento milanese insieme al Duomo, in cui per la prima volta, si sono riuniti anche Patek Philippe e Rolex, un’attrattiva eccezionale per tutti gli appassionati e due manifatture complementari per immagine e posizionamento.
Un’intero lato del cortile all’interno del Castello era perfettamente diviso in due: da un lato le attuali collezioni Rolex, dall’altro tutto il mondo Patek Philippe, dall’Aquanaut fino ai super complicati della manifattura, passando per la referenza oggi più difficile da avere, la 5711/1, ovvero il Nautilus solo tempo.
Un messaggio chiaro, a voler ricordare che Gobbi 1842 è il riferimento milanese per tutti i cultori dei due marchi ginevrini, ma non solo perché dagli anni 30, Aldo e Gastone hanno affiancato alla commercializzazione di orologi quella di gioielli ed oreficeria, rendendo così il negozio una boutique completa per lui e lei, che include al primo piano un laboratorio ed un centro di assistenza.
Non a caso, durante la serata, Gobbi 1842 ha presentato anche la sua nuova collezione di gioielli che Serena Pozzolana Gobbi ha chiamato “Fairy tale” ed al termine della serata, ciascun invitato ha ricevuto in regalo un bracciale con il motivo della nuova collezione. Una serata di rara eleganza, organizzata in modo assolutamente perfetto e che ha riunito collezionisti, appassionati, giornalisti ed il meglio della borghesia milanese.
(Photo credit: courtesy of AFF Comunicazione)
Gaetano C @Horbiter®
