Il Girard-Perregaux Constant Escapement L.M., la recensione

Il Girard-Perregaux Constant Escapement L.M., la recensione

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Novembre 2013, un mese da ricordare: visita alla manifattura Girard-Perregaux, una manifattura faro di La Chaux de Fonds, la “Silicon Valley” dell’alta orologeria. Questione di tempi: quando arrivi a La Chaux de Fonds, un orologio, pardon, un capolavoro di alta orologeria, ideato da Girard-Perregaux, ha appena vinto l’ambito premio “Aiguille d’Or” al Grand Prix de l’Horlogerie di Ginevra.

GP_LD_MicheleSofistiParliamo ovviamente del Girard-Perregaux Constant Escapement L.M. Dove le iniziali L.M. ricordano Luigi Macaluso, visionario, personalità eccezionale del mondo degli orologi, presidente ed amministratore delegato del gruppo Sowind, oggi parte del gruppo Kering, e figura di spicco nello sviluppo e nella diffusione della cultura dell’alta orologeria.

È stato proprio Luigi Macaluso a volere fortemente il Girard-Perregaux Constant Escapement L.M. presentato per la prima volta nel 2008 sotto forma di prototipo per poi passare alla piccola produzione nel 2013, dopo cinque anni di messa a punto. Un periodo di tempo necessario ad affinare le caratteristiche di quello che potremmo definire “l’orologio definitivo”, perchè affronta e risolve uno dei più grandi rompicapo di tutti i maestri orologiai, la regolarità di funzionamento dello scappamento.

Lever EscapementPerchè nel Girard-Perregaux Constant Escapement L.M. il problema viene affrontato alla radice, seguendo la strada più difficile, non ricorrendo all’uso dell’alta od altissima frequenza, quanto nel fissare una frequenza di oscillazione e lavorare nel renderla assolutamente costante (non siamo comunque in presenza di un movimento low-beat).

È come se, alla vostra auto, piuttosto che aumentare indefinitamente il frazionamento del motore (e la sua cilindrata), garanzia di funzionamento sempre più morbido, se ne mantenesse inalterato il frazionamento, ad esempio 4 cilindri, per poi intervenire sulla equilibratura delle sue forse di inerzia per renderlo perfettamente omogeneo.

Questo è ciò che la maison ha fatto con il Girard-Perregaux Constant Escapement L.M. In un orologio, lo scappamento riceve l’energia dal bariletto di carica, per cederla poi alla ruota del bilanciere, l’organo regolatore. Il più grande problema che affligge questa soluzione è che il rilascio dell’energia dal bariletto allo scappamento non è costante ma diminuisce al ridursi della carica del bariletto. Da qui l’idea di creare un dispositivo che, prendendo l’energia dal bariletto, convertisse questa energia in una energia costante da trasmettere allo scappamento.

Il dispositivo ideato da Girard-Perregaux prevede l’utilizzo di un sottilissimo nastro di silicio, di spessore pari ad un sesto di capello, che oscilla attorno ad una posizione di instabilità alimentandosi, ad ogni ciclo della sua vibrazione, e nella posizione di massima instabilità, di una piccola quantità di energia proveniente dal bariletto, provvedendo a trasmetterla in modo costante allo scappamento. Il rilascio di energia, indichiamolo con k, è sempre lo stesso ad ogni ciclo:

Risultato tecnico: un movimento il cui bilanciere oscilla a 3Hz, ma lo fa con una precisione assoluta. Ma in Girard-Perregaux sono già al lavoro per sviluppare questa soluzione coniugandola con frequenze di oscillazione crescenti. Siamo solo all’inizio di un percorso che probabilmente vedrà l’utilizzo di questa soluzione su un numero sempre maggiore di collezioni della maison.

Risultato d’immagine e storico: il Girard-Perregaux Constant Escapement L.M. è una pietra miliare dell’alta orologeria, apre una nuova era, la portata di questa invenzione è semplicemente enorme. Il rischio, quando si realizzano orologi di tale complessità, è di non riuscire sempre a comunicare efficacemente l’innovazione attraverso il design o di fare over-design, per cui l’appassionato si perde in quadranti affollati ed incomprensibili.

Al contrario, il Girard-Perregaux Constant Escapement L.M. ha un’estetica semplice, pulita, con la sua cassa in oro bianco da 48mm di diametro, che porta in primo piano l’organo regolatore con il telaio a forma di ali di farfalla, su cui sono riportati i tre ponti, inconfondibile segno di riconoscimento dei tourbillon di casa Girard Perregaux, indicazione di ora e minuti ad ore 12 in un piccolo quadrante “sospeso” sul doppio bariletto di carica e la riserva di carica lineare ad ore 9. Se poi non dovesse bastarvi, vi basterà prendere la cassa e ruotarla di 180 gradi sul retro, e vi innamorerete.

(Photo credit: Horbiter®)

Gaetano C. @Horbiter®

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