La storia del Breguet n°3624 e del Marchese Malaspina

La storia del Breguet n°3624 e del Marchese Malaspina

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Immaginate la via più glamour del mondo, quella che attira turisti ed appassionati del lusso da tutto il mondo. I 500 metri che collegano Via Manzoni a Piazza San Babila diventano l’epicentro del lusso e della degustazione a metà ottobre. E’ La Vendemmia, un evento diventato fenomeno, che coinvolge maison di moda e boutique di orologeria. Tra queste boutique spicca la boutique Breguet, senza dubbio la più illustre tra quelle di alta orologeria che popolano Via Montenapoleone. Quest’anno i due piani del negozio, che ospita la sintesi di tutte le più grandi innovazioni dalla fine del 700 ad oggi, nella meccanica di eccellenza, ha scritto un’altra pagina della sua illustre storia.

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Celebrata in arte, letteratura e storia, la manifattura Breguet aggiunge l’ennesimo tassello alla sua già ricca storia, che la lega a doppio filo alla storia del nostro Paese e ad una famiglia che ha origini ancora più antiche del marchio fondato dal grande orologiaio francese. La famiglia Malaspina, la cui azienda di viticoltura risale al 1772, tre anni prima che la grande manifattura venisse fondata da Abraham-Louis, ha in realtà radici antichissime e rappresenta uno dei casati più longevi se non il più longevo, d’Italia, risalendo addirittura al 1164.

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Non solo un’azienda quindi, ma una parte del patrimonio storico d’Italia da preservare. Le strade dei Malaspina e dei Breguet si sono incrociate il 3 giugno 1881 quando il Marchese Malaspina, al secolo Obizzo Marchese di Carbonara e Volpedo, decise di recarsi a Parigi, al 12 di Rue de la Paix, sede della boutique Breguet, per ordinare un orologio da tasca che fu poi inciso con lo stemma del casato.

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La fattura originale, la storia e l’orologio numerato a quattro cifre come è tradizione di Breguet (n° 3624) erano esposti al primo piano della boutique milanese, insieme ad altri due documenti facenti parte della miriade di documenti che la famiglia Malaspina conserva oggi gelosamente nei suoi archivi.

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Dalla fattura dell’epoca si capiscono molte caratteristiche dell’orologio appartenuto al Marchese Malaspina, in un’epoca in cui quella fattura rappresentava parte della documentazione che accompagna oggi un orologio: cassa in oro, piccoli secondi al sei, bilanciare compensatore e scappamento ad ancora. Il Breguet 3624 appartenuto al Marchese Malaspina è stato completamente restaurato ed è ora tornato nella azienda di famiglia a Bobbio.

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La Vendemmia 2017 di Breguet ha visto i due eredi dei Malaspina, Currado ed il padre Obizzo, partecipare all’evento ed accogliere gli invitati raccontando loro le radici della azienda vinicola di famiglia e tanti aneddoti della storia di questo Breguet, un esemplare unico che si aggiunge alla lunga lista di orologi Breguet, il cui apice è stato raggiunto sicuramente dall’orologio posseduto dalla regina Maria Antonietta, ricostruito fedelmente nel 2012. Un altro tassello che fa comprendere perché Breguet non sia solo una manifattura (di cui scoprirete molti segreti nel nostro prossimo articolo), ma un nome che trascende il mondo dell’orologeria.

(Photo credit: courtesy of Breguet)

Gaetano C @Horbiter®

@Gaetano Cimmino

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