Omega 007 Seamaster Diver 300M Bond Edition

Tre anni fa, Omega ha organizzato uno dei più affascinanti eventi cui abbia mai partecipato; fu New York la sede scelta per la presentazione ufficiale dell’ultimo Omega 007, indossato ed usato da Daniel Craig nel film “No Time to Die”, uno dei colossal ad aver segnato il ritorno nelle sale cinematografiche. Alla comprensibile emozione ed al piacere di aver partecipato a quell’evento, cui parteciparono anche Daniel Craig e la casa di produzione, si è finalmente associata la possibilità di provarlo per un lasso di tempo sufficiente a trarre le conclusioni di questo progetto.

Omega Seamaster 007

La filmografia dell’agente segreto al servizio di sua maestà comprende innumerevoli edizioni speciali ma, se escludiamo i modelli Omega 007 Casino Royale ed Omega 007 Skyfall, costruiti sulla base del Planet Ocean, l’orologio più frequentemente indossato da James Bond è un Omega Seamaster 007, cioè una variante speciale del modello Seamaster presente in collezione nel momento in cui il film è stato prodotto.

Il più recente Omega Seamaster Diver 300m 007 Edition apre un capitolo inedito ed un modo nuovo di interpretare il progetto; per la prima volta non si tratta di declinazione o personalizzazione di un modello esistente – ricordo che Seamaster è stato interamente rinnovato nel 2018 – quanto di un orologio che, pur ispirandosi alla collezione attuale, è inedito per forma, materiali, scelte estetiche, aprendo di fatto un nuovo capitolo della collezione. Il nuovo Omega 007 No Time to Die rappresenta un’evoluzione della formula.

Omega 007 Seamaster Diver 300M Bond Edition

No Time to Die è l’ultimo capitolo della saga che vedrà Daniel Craig vestire i panni di James Bond; il film ha visto un impegno produttivo originale nella sceneggiatura quanto intrecciato tra attore e marchio come mai prima d’ora; Craig ha attivamente contribuito alla realizzazione del nuovo orologio Omega Seamaster 007. Il risultato, specifiche a parte, è un prodotto di vaga ispirazione militare, nei simboli su quadrante e numerazioni sul fondello (dove le incisioni sono tutte allineate grazie alla chiusura Naiad Lock), mescolato a diffusi richiami “vintage diver” anni settanta, a partire dall’adozione della tipologia di Super–Luminova™ oltre che nella scelta di un bracciale a maglia Milano completamente piatta. L’orologio è in titanio grado 2; si è optato per il metallo puro e non legato come un Grado 5 (più duro), per favorire il processo di spazzolatura pur accettando una durezza Vickers inferiore.

Scorrendo le specifiche, ritroviamo i familiari 42 mm di larghezza per 13,15 mm di spessore, ma disposti in modo differente rispetto ad un Seamaster standard; la cassa è più sottile dell’originale mentre il vetro è bombato. La lunetta è, inoltre, in alluminio anodizzato e non in ceramica. Finitura, disegno cassa, titanio spazzolato lo rendono più piccolo e sofisticato rispetto al modello originale. Clasp e bracciale si regolano rapidamente ed il bracciale offre un comfort superiore, fasciando il polso come nessuna maglia Milano è in grado di fare ma due considerazioni vanno fatte: la clasp, una volta chiusa, sporge tanto e l’effetto è amplificato dal sottile profilo del bracciale. Inoltre, un sistema a sgancio rapido consentirebbe di montare rapidamente, ad esempio, un cinturino in gomma.

A differenza infatti di tanti progenitori, Omega 007 Seamaster Diver 300M Bond Edition è un subacqueo professionale progettato per immersioni in saturazione, ragion per cui un professionista potrebbe tranquillamente usarlo in azione. In questo caso un cinturino in gomma tropical (con logo 007) sarebbe stato un accessorio gradito, ed un perfetto complemento allo storytelling complessivo. La curiosità mi ha portato infine a pesare l’orologio, trattandosi di titanio; senza dubbio il peso target è stato tra i requisiti di progetto visto che l’orologio non pesa né troppo né troppo poco. La bilancia indica 98 grammi; usualmente, sotto i 90 g si percepisce una eccessiva leggerezza ed “inconsistenza” che a molti, me incluso, non piace. Ovviamente il peso complessivo a soglia è favorito da bracciale e calibro automatico.

Il movimento, poc’anzi citato, è il calibro Omega 8806 certificato Master Chronometer, decorato a Côtes de Genève “arabesque” e capace di 55 ore di autonomia a piena carica. Se diamo ormai per scontate caratteristiche che non sono tuttora diffuse, quali la totale insensibilità a qualsivoglia campo magnetico, plus non facile da veicolare alla maggior parte degli acquirenti potenziali, un aspetto rilevante e più facile da comprendere è che tale caratteristica rende l’orologio meno esposto ad intervalli brevi di manutenzione rivolti a correggere errori di marcia dovuti all’influenza della miriade di dispositivi elettronici che ci circondano e che aumenteranno ulteriormente con la crescente connettività (tra cui aggiungo, per inciso, la diffusione crescente di veicoli elettrici).

Considerazioni finali

Dall’emozione all’esperienza sono passati tre anni; la prima ha lasciato il passo a considerazioni più fredde e posate, conseguenza di una settimana intera con il nuovo Omega 007 No Time to Die al polso, seppur in contesto puramente cittadino. Il Seamaster Diver 300M Bond Edition è uno sportivo di lusso in titanio che, per caratteristiche e adozione del bracciale, potrebbe addirittura rappresentare un’alternativa, sportiva e subacquea, ma sofisticata, ad uno Speedmaster. Il quadrante no data, il disegno vintage, il bracciale a maglia piatta, il titanio e l’allure di James Bond ne fanno una proposta complessivamente convincente ed è senza dubbio l’orologio Omega in assoluto più confortevole tra quelli con bracciale.

Contrariamente a quanto fatto con Snoopy, lo avrei però concepito in serie limitata ed esclusiva. L’associazione con 007 ed uno specifico film implicano inevitabilmente una finestra temporale ristretta ed un hype che ha un picco in prossimità del lancio del film, sebbene Omega abbia sposato una politica che mira a controllare attentamente la produzione dei suoi orologi di punta, piuttosto che limitarla nel tempo. Va detto però che le precedenti edizioni Omega 007 hanno funzionato bene proprio perché ufficialmente limitate in quantità (e quindi tempo), tanto da alimentare la corsa al botteghino.

Ad un prezzo di listino di 9.200 Euro, il più alto di sempre per un orologio 007 Omega, avrei perciò limitato le quantità ed aggiunto una seconda strap tropicale di ispirazione vintage sì da completare la più ambiziosa edizione 007 mai fatta da Omega dal giorno in cui il marchio è diventato partner ufficiale della saga.

(Photo credit: Marco Antinori per Horbiter®)