Longines Avigation BigEye Titanio

Longines Heritage Avigation BigEye Titanio

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Il diavolo, si sa, è nei dettagli. L'idioma si adatta bene al settore: un nuovo colore di quadrante, un millimetro in più o meno, un registro aggiunto fanno la differenza tra successo ed oblio. Nell'anno in cui la comunicazione di Longines si è concentrata sulla famiglia Longines Spirit (in modo quasi esclusivo), di cui le versioni solo tempo e cronografo rappresentano evidentemente l'inizio di un capitolo nuovo, la presentazione di Longines Avigation BigEye, in chiusura del 2020, assume immeritatamente i connotati di novità relegata ai titoli di coda.

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Come in un'analisi di Pareto, in cui pochi fattori hanno un peso rilevante, questa edizione di BigEye segna un punto a favore di un cronografo a catalogo dal 2017, rilanciandone ambizioni ed appeal. BigEye in titanio è un tassello della strategia di progressivo, ma inevitabile, riposizionamento verso l'alto del marchio, di cui Longines Spirit è il promotore. Se quest'ultimo è, per ammissione di Longines, non una riedizione ma la combinazione di diverse fonti di ispirazione della storia del marchio, Avigation BigEye è la fedele riedizione, attualizzata, di un cronografo del 1930, il cui stile è unico nel panorama dei cronografi meccanici.

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La versione originale, classicissima, ha cassa in acciaio e quadrante nero; è un orologio mainstream nei colori nato per rendere omaggio alla versione originale e toccare il cuore degli appassionati di Longines Heritage. Il nuovo Avigation BigEye in titanio è un esercizio differente, non è una semplice variante, ma un orologio nuovo; il blu petrolio scelto da Longines (un pantone registrato), la novità visibile ma la meno importante, è accoppiato ad una lavorazione grainé, apprezzabile dalla macro con lente di ingrandimento, che contrasta con la finitura circolare dei contatori neri. A giudicare dalle prime foto rilasciate, la differenza di trattamento tra le due superfici è difficile da cogliere senza avvicinare l'obiettivo. Lo sfondo nelle foto stampa aggiunge un vago aspetto avantgarde, che non è tale nella realtà. Il quadrante blu aggiunge vivacità, ma il BigEye non perde il pedigree vintage (merito anche di lancette e numeri con vintage Super-LumiNova®). In sintesi, Longines ha osato, ma non ha stravolto il BigEye.

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Personalmente, trovo la versione standard elegante ma noiosa dopo aver visto la versione titanio, in cui il quadrante introduce alle novità tecniche. Il marchio introduce per la prima volta una cassa in titanio grado 5 su un Heritage. Questa lega di titanio offre, rispetto al grado 2, una durezza Vickers decisamente superiore, ovviando ad un limite tipico del grado 2, l'eccessiva morbidezza (ragion per cui alcuni marchi hanno sviluppato dei trattamenti superficiali di indurimento). Offre una durezza che comporta costi di realizzazione più alti, rispetto ad un grado 2 ed un tempo di lavorazione all'incirca doppio rispetto a quello necessario per realizzare una analoga cassa in grado 2.

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Queste affermazioni derivano da conversazioni che ho tenuto con specialisti di settore che realizzano le casse in titanio grado 5 per alcuni marchi indipendenti. In che modo Longines abbia declinato questo processo a livello industriale (ricordiamo che il marchio è, a volume, terzo dopo Rolex e Omega) non sono in grado di dirlo, in ogni caso un BigEye in titanio ha un delta costo di produzione non trascurabile rispetto a BigEye acciaio. E' una scelta coerente con le aspirazioni di modello e marchio, come anticipato. Nota aggiuntiva: il corpo cassa è spazzolato, mentre pulsanti, corona e fondello sono lucidati e tutte le parti sono in titanio.

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La strada intrapresa continua all'interno della cassa; il nuovo BigEye condivide il calibro L688.5 con Longines Spirit. Successore del calibro L688.2, monta una spirale in silicio, raggiungendo così i cinque anni di garanzia. Il BigEye in titanio è al momento un gradino sopra la versione in acciaio, che monta ancora la versione uscente. Il titanio alleggerisce la cassa (larga 41mm), è ipoallergenico, ma non può ridurre uno dei talloni d'Achille di quest'orologio, ossia lo spessore di 14,45mm che rappresenta un vincolo per chi non ha un polso generoso.

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Longines è però ora in una posizione privilegiata, può a mio avviso lavorare sulla progettazione di calibri “ETA per Longines” a carica manuale, colmando così il gap con la generazione di chi ama un Longines vintage, ma non è ancora cliente del marchio nel 2020. Se riuscisse in questa impresa, raggiungerebbe lo status di unico player dell'orologeria ad offrire un cronografo del genere in questa fascia di prezzo. L'unica alternativa possibile tra i manuali sarebbe il cugino Moonwatch che, non solo è un orologio diverso, ma è presto destinato a superare la soglia dei 5.000 Euro, soprattutto con la prossima riedizione. A 3.290 Euro, il Longines Avigation BigEye titanio ha, a patto che vi piacciano stile e materiale, qualità tecniche ed appeal indiscutibili. Ringrazio La Scrittura di Milano per averci aiutato, con disponibilità di spazi ed oggetti, a rendere questo shooting possibile.

(Photo credit: Marco Antinori per Horbiter®)

Gaetano C @Horbiter®

Instagram – Gaetano Cimmino

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