Benvenuto alla mostra di Bulgari Bulgari, icona italiana di design

Benvenuto alla mostra di Bulgari Bulgari, icona italiana di design

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Il 23 novembre scorso si è chiusa, a Milano, una esposizione di alcuni esemplari che hanno segnato una delle più famose, se non la più famosa, collezione di orologi di casa Bulgari: la collezione Bulgari Bulgari. È uno di quei casi in cui un “esperimento” è talmente riuscito da trasformarsi in un successo commerciale. Che dura ormai dal 1975. Perchè è questo l’anno in cui la maison realizza il Bulgari Roma, un orologio digitale in oro montato su un bracciale in corda intrecciata, prodotto in soli 100 esemplari e destinato, come regalo, ai 100 clienti più esclusivi della boutique. E che prendeva ispirazione dalle monete dell’epoca romana, con l’effigie dell’imperatore, impreziosita da incisioni anulari ad indicarne il prestigio.

Bulgari Roma horbiter

In modo quanto mai inaspettato, il Bulgari Roma si rivelò un successo enorme e le continue richieste da parte degli appassionati che si presentavano in boutique per acquistarlo, spinsero Bulgari a realizzarne una serie destinata alla vendita, con visualizzazione analogica, il nome Bulgari Roma e l’incisione omonima, disponibile esclusivamente presso la boutique di Via Condotti.

 

Era l’inizio di un fenomeno. Quella incisione sulla lunetta era un originalissimo marchio di fabbrica, un misto di classicismo e semplicità, senza tempo e fu così che Gianni Bulgari, allora responsabile del design, investì su questo modello, modificandone il nome in Bulgari Bulgari e proponendo per la prima volta un’intera gamma, composta da diametri compresi tra 23mm e 33mm, sempre contraddistinta da tre elementi distintivi: cassa tonda, incisione sulla lunetta, indici al 12 ed al 6 in numeri arabi. Ed ha anticipato le logiche moderne di branding: il marchio proposto in dimensioni che sembrerebbero eccessive perfino oggi in cui tutto negli orologi è sovradimensionato, a meno che non lo renda elemento integrato nel design. Geniale.

Di lì in poi solo un crescendo, il Bulgari Bulgari diventa un’icona, che nel mio vocabolario, senza aprire il dizionario dei sinonimi, si traduce in “classico senza tempo”. Del resto per capirlo mi sottopongo ogni volta ad un semplicissimo test: chiudo gli occhi, provo ad estraniarmi, e ad osservare l’orologio come se mi fosse stato presentato per la prima volta. Se ti sembra attuale e sei pronto a prenderlo dalla vetrina ed indossarlo, vuol dire che è immune al passare del tempo. Il Bulgari Bulgari ti fa esattamente questo effetto: tradito appena dal fatto che le moderne collezioni hanno diametri più grandi ed alcuni materiali diversi ma per il resto sempre uguale a se stesso e sempre moderno.

La storia racconta di numerose declinazioni: variazioni di colore, lavorazione squelette sui movimenti, materiali innovativi e diamanti. Ed oggi, che Bulgari è una vera manifattura, unisce al design senza tempo, contenuti tecnici di tutto rispetto come il calibro BVL191, solo tempo con riserva di carica di 42 ore e data istantanea ad ore 3. Che si spinge fino alla complicazione con tourbillon nell’altissimo di gamma sfruttando l’integrazione con Daniel Roth e Gérald Génta, passando per la versione cronografo che a mio avviso è per un uomo la più riuscita, perchè ha una pulizia di quadrante esemplare e sfrutta, come il solo tempo, una cassa leggermente curva per aderire meglio al polso, con in più il piacere della complicazione crono ed un movimento, il BVL328, anch’esso di manifattura. Un’ultima nota che merita attenzione: Bulgari, con questo modello, è stata la prima maison a proporre l’orologio sostitutivo (automatico) in plastica, ai clienti che portavano il loro modello originale in assistenza per la manutenzione ordinaria. Indovinate? Piaceva così tanto (fu poi realizzata una serie limitata) che i clienti non volevano restituirlo più…

(Photo credit: Horbiter®’s proprietary photo-shooting)

Raffaella R. @Horbiter®

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