Breguet Marine Equation Marchante 5887, la recensione

Breguet Marine Equation Marchante 5887, la recensione

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Abraham-Louis Breguet: il più grande maestro orologiaio della storia.

Parlare di un orologio Breguet è sempre un grande onore, il suo stile neoclassico colpiva e colpisce oggi per eleganza e originalità come, ad esempio, sfere e numeri che portano il suo nome e che sono usati da molte delle più prestigiose Maison d’oggi, oppure i quadranti con firma segreta, introdotti già nel 1795, lavorati a mano a guillochè (1786) e poi argentati. Oppure, infine, la classica incisione scanalata sulla carrure dei suoi orologi.

Abraham-Louis-Breguet

Non è solo lo stile del grande Maestro ad essere ricordato, ma anche le sue numerose invenzioni come il movimento automatico con mezza luna per gli orologi da tasca del 1780 o le Pendule Sympatique, che ricaricavano gli orologi da tasca inseriti in cima alla pendola. Il continuo perfezionamento degli scappamenti del tempo lo ha portato a creare la sua più celebre invenzione, la spirale Breguet, a cui segue il Tourbillon (1801) creato per migliorare le prestazioni cronometriche degli orologi sotto l’effetto del campo gravitazionale terrestre. Potremmo continuare con la molla sonora per gli orologi a ripetizione, una lama d’acciaio avvolta attorno al movimento che riduce le dimensioni della cassa e migliora la qualità del suono, oppure il dispositivo antiurto detto “parachute” segno distintivo dei  modelli appartenenti alla collezione Tradition.

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Grazie a tutte queste capacità, nel 1814 Breguet divenne membro del “Bureau des Longitudes”, un’istituzione di prestigio formata da astronomi e navigatori, diventando così riferimento per il calcolo delle longitudini in mare. Il cronometro nautico fu inventato da John Harrison (1693-1776 ) e fu ed è ancora oggi una delle più grandi invenzioni di tutti i tempi, perché permette di risolvere tuttora il calcolo della longitudine sul mare se i moderni GPS installati sulle navi dovessero rompersi.

Nella pratica si posiziona il cronometro sull’ora di riferimento del Meridiano di Greenwich che, addizionata o sottratta al mezzogiorno locale determinata con l’aiuto del sestante, dà la possibilità di calcolare un punto preciso della rotta, anche se ci si trova in mezzo al mare. Per gratificarlo di questa capacità di calcolare la longitudine in mare, il 27 Ottobre del 1815 Re Luigi XVIII gli conferisce il titolo ufficiale di “Horloger de la Marine Royal“,  che era il titolo più alto a cui un maestro orologiaio dell’epoca potesse mai ambire e, come se non bastasse, Abraham Louis Breguet entrò anche a far parte dell’Accademia delle Scienze dove ricevette, sempre dalle mani di Re Luigi XVIII, la “Legion d’Oneur“.

Nicolas-G-Hayek

Tra tutti i 18 marchi del gruppo Swatch, Breguet era il preferito del grande patron Nicholas George Hayek (1928- 2010) che, grazie al grande amore verso questa manifattura dalla ricca storia e ai grossi investimenti fatti ha portato, dopo l’acquisizione avvenuta nel 1999, ad un nuovo inizio mantenendone intatte le caratteristiche distintive, seppur innovandolo come non faceva da anni la vecchia proprietà, utilizzando nuove tecnologie dell’era moderna degne del grande Abraham-Louis Breguet.

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Abbiamo ad esempio ruota ed ancora dello scappamento in silicio, il perno magnetico brevettato dell’asse del bilanciere che lo rende più stabile e resistente agli urti, il rivoluzionario regolatore magnetico integrato nel meccanismo del carillon che ne elimina, rispetto a quelli a frizione, rumori ed usura, adottato sulla ref. 7800 musicale, fino ai modelli con scappamento che viaggiano a 10Hz nei modelli della collezione Type XXII o il Classique Chronometrie ref. 7727, che garantiscono incredibili risultati di precisione non solo per l’alta frequenza ma anche per lo scappamento in silicio e il bilanciere in titanio.

L’ennesimo capolavoro di alta orologeria: il Breguet Marine Equation Marchante 5887.

Quest’anno la Maison si è presentata a Basilea con un’esclusiva mondiale che giustifica la mia lunga introduzione e sintetizza molte delle innovazioni del marchio: il modello Breguet Marine Equation Marchante ref. 5887, una collezione che prende il nome dal prestigioso titolo conferito nel 1815 a Breguet da Luigi XVIII, quale “Horologer de la Marine Royale“, per i suoi eccezionali cronometri da marina, fondamentali all’epoca per calcolare la posizione di una nave.

Poiché il mondo non gira in tondo ma percorre un orbita molto irregolare e il suo asse di rotazione è inclinato di 23°, il tempo solare vero può variare durante l’anno da un massimo negativo, il 3 Novembre, pari a 23h e 44min ad un massimo positivo, il 12 Febbraio, pari a 24h e 14min rispetto al tempo solare medio convenzionalmente usato. Quattro giorni l’anno e più precisamente il 16 Aprile, il 14 Giugno, il 1 Settembre e il 25 Dicembre, il tempo solare vero e medio hanno valore uguale.

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La seconda lancetta dell’equazione marciante, questa affascinante e complessa indicazione, era esclusiva degli orologi di grandi dimensioni o di quelli da tasca, mentre negli orologi da polso veniva indicata con una più semplice scala dei mesi, dove venivano indicati valori che andavano da più a meno. Nel 1991 Breguet inventa e brevetta, con il modello di stampo classico e sottile in oro giallo ref. 3740BA, un movimento con calendario ed equazione perpetui in grado di correggersi automaticamente per oltre un secolo e con un indicatore separato tra ore 1 e 2 per calcolare la differenza tra ora civile e solare.

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Il Breguet Marine Equation Marchante è di tutt’altro genere: con una cassa che sfoggia un aspetto più moderno, possiede una scanalatura maggiormente distanziata e attacco centrale, ha una  corona di carica con “B” sormontata che alterna superfici lucide e satinate, una cassa di dimensioni generose da ben 43,9mm, impermeabile 100m, in platino 950 con quadrante blu oppure nella versione in oro rosa 18kt  con quadrante  argentato, con motivo ad onde esclusivo di questo modello, ed è ancor più evoluto perché ha una lancetta separata dei minuti marciante sul quadrante con un sole sfaccettato, che ogni giorno indica il tempo solare reale allontanandosi di un valore variabile a seconda del periodo, insieme alla lancetta dei minuti del tempo civile.

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Questa complicazione si può programmare grazie ad una camma speciale (a forma di “fagiolo” o di 8) che è precisa perché gli eventi celesti del sole nel cielo si rappresentano sempre nelle stesse date, grazie ad un tastatore a cui è accoppiata la levetta di equazione del tempo. Questa camma è molto sottile ed è supportata da un disco in zaffiro trasparente con indicati i mesi, che può servire alla correzione dell’equazione del tempo.

Naturalmente questa complicazione è coadiuvata da un calendario perpetuo con due finestrelle ad ore 10 e 11, che indicano i giorni della settimana, ed ad ore 1 e 2 i mesi e l’anno bisestile. Il datario viene indicato grazie ad una lancetta a forma di ancora retrograda di 180° in oro bianco, per la versione in platino, e oro rosa per l’altra versione all’interno tra le due finestrelle. Tra ore 7 e ore 8:15 la riserva di carica di ben 80 ore (avete notato il rotore di carica periferico in platino?) e sotto la scritta “Swiss guilloche main“.

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Come se non bastasse tra ore 4 e ore 6 c’è un Tourbillon a 60 secondi con gabbia in titanio che “naviga” a 4Hz, con il ponte superiore inciso con la scritta “Marine Royale“, e la spirale in silicio  con  il disco e la camma dell’equazione del  tempo. Le lancette di ore e minuti del Breguet Marine Equation Marchante sono in stile Breguet luminescenti, come i puntini sul perimetro satinato ed i numeri romani sormontati da indici a trapezio luminescenti.

Girando l’orologio si può vedere il fondello chiuso con viti e vetro in zaffiro attraverso il quale è possibile ammirare lo splendido movimento con ben 57 rubini con finitura dei fori “a dècouverte”  che serve con il suo bisello profondo a valorizzare il rubino e catturare l’olio fuoriuscito con ponti finemente cesellati, che riproducono il vascello Royal Louis, con il  bariletto di carica riproducente la rosa dei venti ed il ponte del tourbillon con inciso “brevet du 7 messidor an 9” che fa riferimento alla data di brevetto del calendario repubblicano in voga allora, cioè il 26 giugno 1801. Questo splendido orologio viene abbinato ad un cinturino in pelle di alligatore con boucle deployante.

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Parlare di prezzo non è semplice a questi livelli perché è assolutamente elevato ed è di  227.700 euro per la versione in platino e di 212.500 euro per quella in oro rosa, ma considerando il blasone del marchio, la  complicazione “rara” con finiture artigianali miste a tecnologia moderna, è un prezzo più che adeguato alle sue caratteristiche. Mi piacerebbe fosse integrata la funzione dei secondi morti in modo tale da essere ancor più in linea con i vecchi cronometri da marina Breguet.

(Photo credit: Breguet, Horbiter®)

Denis Fabbro @Horbiter®

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