Speake-Marin

Speake-Marin: a proposito di orologiai indipendenti

Se vi considerate dei veri intenditori e visitate ogni anno le due più importanti fiere di orologeria, allora saprete già dove trovarlo: il suo stand è nel primo caso da qualche parte nel centro di Ginevra e nel secondo nella Hall in cui sono di solito raggruppati tutti i marchi della associazione AHCI (Académie Horlogère des Créatures Indépendants). Sto parlando in questo caso di Peter Speake, il fondatore del marchio Speake-Marin ed una di quelle persone che, se siete nati e cresciuti a Londra, ho probabilmente riperato o riportato in vita il Breguet od il Patek Philippe di vostro padre o vostro nonno.


Dopo aver studiato orologeria ed aver imparato i segreti dietro le più intricate complicazioni, questo vero londinese ha deciso di lasciare la sua città per trasferirsi in Svizzera, dove ha fondato il suo marchio nel 2002. Peter non è il primo maestro orologiaio e sicuramente non sarà l'ultimo, che ha dedicato la sua vita a conoscere i misteri dell'orologeria tradizionale, assemblata e decorata a mano, una nicchia di mercato che si rivolge ad un numero di appassionati in continua crescita, alla ricerca di qualcoa di diverso dal “solito” orologio venduto dai grandi marchi.


Questa lunga introduzione era necessaria, soprattutto per i lettori italiani molti dei quali, ne sono convinto, non sanno neanche cosia sia uno SpeakeMarin; considerate perciò quest'articolo non come una classica review con pregi e difetti ma, piuttosto, come un articolo introduttivo e l'opportunità di aggiungere un altro marchio prestigioso a quelli presenti sul magazine.


Un pò di tempo fa, il mio fotografo ha scattato alcune foto di diversi modelli della collezione del marchio, foto che spaziano dai modelli d'accesso agli esempi di alta orologeria del marchio; immagini che vorrei condividere, insieme ad alcuni dettagli inerenti il marchio ed i suoi modelli. Nel creare il suo marchio, Peter si è concentrato a fondo sulla definizione della sua immagine ed ha perciò introdotto una serie di caratteristiche comuni a tutti i modelli per definirne chiaramente l'identità in modo che fossero immediatamente riconoscibili, sia esteticamente che tecnicamente. La sua esperienza con nel campo dell'orologeria più tradizionale è chiaramente visibile nel logo del marchio che riproduce la ruota di una macchina che in passato i maestri orologiai usavano per ritagliare o modificare i denti delle ruote.


Quel logo è visibile chiaramente su ciascun modello e, molto spesso, ha anche una funzione specifica, come nel caso dello Speake-Marin Spirit Wing Commander 42mm Titanium Red o Blu ad esempio. Entrambi questi orologi sono due versioni di un orologio da aviatore ispirato allo stile dell'esercito inglese ed hanno la grande data e la riserva di carica.

In questo caso il logo è la ruota dei secondi continui ad ore 9, mentre nello Speake-Marin Magister 42mm Red Gold Tourbillon con micro-rotore in platino è il ponte superiore del Tourbillon ad un minuto.


Ciascun modello in collezione ha uno stile di cassa che Peter ha laconicamente definitio “Piccadilly“. E' una forma cilindrica ispirata a quelle dei cronometri da marina, con la corona di carica a forma di diamante zigrinata e le anse allungate che si fissano al cinturino tramite viti.

Qualunque sia il modello ed il diametro, questo stile è uno dei segni inconfondibili di uno Speake-Marin. Credo però che una delle caratteristiche che meglio lo identifichino sia lo stile delle sfere, la cui forma, nel caso di quella delle ore, ricorda il segno di picche ed è ripetuto addirittura quattro volte nel caso dello Speake-Marin Cabinet des Mysteres Jumping Hours, ovvero un complicato con minuti e secondi centrali ed indicazione delle ore saltanti mediante quattro sfere separate, in cui Peter mostra tutta la sua abilità come orologiaio. Ritengo che le sue creazioni siano un pò troppo classiche per i miei gusti, ma sono sicuramente originali.

Ho stimolato la vostra curiosità ora? Considerate che gli Speake-Marin non sono venduti in Italia e non ho alcuna idea se il marchio abbia intenzione di venderli a breve per cui, se questi orologi vi piacciono, dovete organizzare un viaggio fuori dai nostri confini o, se preferite, aspettare la prossima fiera. A gennaio sarò a Ginevra (SIHH) e sarà quella, probabilmente, l'occasione in cui il marchio presenterà le collezioni del prossimo anno, modelli che presto arricchiranno la nostra rubrica sul marchio.

(Photo credit: courtesy of Speake-Marin; Horbiter®'s proprietary photo-shooting)

Gaetano C. @Horbiter®

@Gaetano Cimmino

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