Accadde oggi, l’estate di 22 anni fa, avevo da poco compiuto 18 anni ed il mio primo desiderio era di guidare. Lo avevo già fatto prima (su strada privata), però quel giorno mio padre decise di farmi un regalo e mi fece guidare, per la prima volta, la sua Maserati Biturbo. Una strada larga, isolata, nel primo pomeriggio ed un’esperienza che non ho più dimenticato: prima, seconda e poi il “calcio” del V6 quando il turbo, dopo una leggera esitazione, andava a pieni giri.
Alla destra del volante, sulla inconfondibile plancia in pelle ed alcantara era incastonato, al centro, un piccolo orologio analogico di forma ovale e stile art-deco, segno di riconoscimento delle vetture modenesi. Ho letto tanto di auto in quegli anni prima ancora di leggere di orologi e sapevo della simbiosi storica tra auto e orologi, ma ero più attratto dalle prime. Le Maserati avevano da sempre un orologio analogico all’interno: Veglia Borletti, Jaeger per citare due nomi famosi del passato.
Non so se Maserati sia stata la prima ad arricchire le sue auto di serie con un orologio, ma sono abbastanza sicuro che un tempo auto e orologi si incontravano solo ad una Mille Miglia ad esempio, quando sul cruscotto si montavano crono ed orologio; è probabile però che Maserati abbia lanciato la moda nell’era moderna.
Rolls Royce, Bentley, Jaguar, Bugatti sono quattro marchi che quell’idea l’hanno oggi ereditata e sviluppata.
Se siete tra i pochi fortunati che possono permettersi un’auto con lo “Spirit of Ecstasy” potrebbe interessarvi sapere che sulla vostra Phantom Coupè Aviator Collection la casa inglese ha montato un Thommen, orologio strumento che trovate di solito nel cockpit di un aereo.
Se siete altrettanto fortunati ma preferite le auto costruite a Crewe (Bentley), noterete che l’orologio di bordo di una Mulsanne è firmato Breitling perchè da alcuni anni la casa inglese ha stretto una partnership con il marchio svizzero, anche se le collezioni più interessanti sono quelle degli orologi tra cui spicca anche un orologio da tavolo con una corona zigrinata come la calandra delle Bentley ed una base in legno pregiato.
Eccetto il caso particolare della Rolls Royce in serie limitata, spesso si tratta solo di operazioni di co-branding e di orologi al quarzo. Il trend sta cambiando ed iniziano a vedersi orologi meccanici integrati nella plancia.
È quanto è successo, sempre in Inghilterra, quando il marchio Bremont (di cui abbiamo tra l’altro scritto pochi giorni fa) ha ideato due orologi meccanici, uno automatico l’altro crono, per le due concept che Jaguar ha presentato per i suoi primi 75 anni:
Nulla però supera quello che ha fatto sinora la manifattura di alta orologeria Parmigiani Fleurier che da alcuni anni realizza esclusive macchine del tempo con il marchio Bugatti.
L’ultima sua creazione, il Parmigiani Fleurier Galibier Tourbillon è dedicato all’ultimo concept di Bugatti, la 16C Galibier, è l’orologio definitivo ed è probabilmente l’idea del futuro: un tourbillon da polso, da tasca e da plancia.
(Photo credit: Google)
Gaetano C.@Horbiter®