Audemars Piguet Royal Oak Extra-Piatto Tourbillon, la recensione

Audemars Piguet Royal Oak Extra-Piatto Tourbillon, la recensione

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Audemars Piguet è universalmente riconosciuta come il primo marchio di alta orologeria ad aver introdotto sul mercato l’orologio di lusso in acciaio. Qualcuno non concorda con questa affermazione, ma è un fatto e la storia di questo primato è raccontata nei dettagli in una sezione speciale del sito ufficiale, che descrive la nascita del Royal Oak originale, il primo orologio sportivo in acciaio venduto allo stesso prezzo di un orologio in oro.

Audemars Piguet Tourbillon Royal Oak Extra-Thin pressA Le Brassus hanno rischiato ma hanno avuto ragione: hanno creato un design di rottura (per l’epoca) ed hanno lavorato l’acciaio esattamente come avrebbero lavorato l’oro o il platino per poi inserire una meccanica d’eccezione, e riuscire infine a trasmettere il concetto di lusso attraverso un orologio che vedo tranquillamente indossare ad un amico durante una partita di tennis. L’acciaio a Le Brassus è così prezioso che, non solo Audemars Piguet ne ha anticipato l’utilizzo aprendone di fatto la strada al largo utilizzo nel mondo del lusso e degli accessori, ma lo ha scelto anche quando si parla di Alta Complicazione, quella che nel Bignami dell’appassionato ha due nomi soprattutto: Ripetizione Minuti e Tourbillon.

Audemars Piguet Tourbillon 1986Audemars Piguet ha un primato tra i Tourbillon, perchè ha realizzato il primo orologio automatico con Tourbillon, ultrapiatto. Lanciato nel 1986, aveva una serie di primati: tourbillon più sottile al mondo grazie ad uno spessore di appena 5,5mm cassa inclusa, cassa del tourbillon realizzata per la prima volta in titanio, dimensioni di appena 7,2mm di diametro per 2,5mm di altezza, numero di componenti pari a 120, un record di miniaturizzazione e razionalizzazione.

Audemars Piguet Tourbillon Royal Oak Extra-Thin fourTrent’anni dopo Audemars Piguet ha diversi tourbillon a catalogo e cinque fanno parte della collezione Royal Oak ma uno solo, extra-piatto, è al contempo il naturale testimone del suo primo tourbillon moderno ed erede del Royal Oak originale. Rispetto al classico extra-piatto non complicato la cassa cresce ad 8,85mm di spessore e guadagna 2mm in larghezza, arrivando a 41mm, limite per un orologio classico ed un Royal Oak: probabilmente il giusto mix tra proporzioni estetiche della collezione e dimensioni del calibro manuale 2924 con tourbillon ad ore 6.

Il calibro è largo 31,50mm, spesso 4,46mm ed ha 216 componenti, con il bilanciere che oscilla a 3Hz. È visibile sul retro dove si apprezzano il monolitico ponte a ¾, decorato Côtes de Genéve ed il piccolo indicatore della riserva di carica di 70 ore. Al polso l’Audemars Piguet Tourbillon Royal Oak Extra-Piatto è semplicemente spettacolare e non vorresti davvero toglierlo più.

Audemars Piguet Tourbillon Royal Oak Extra-Thin fiveIl quadrante è dello stesso colore blu del Royal Oak originale e la combinazione tra vetro piatto e motivo petit-tapisserie crea quell’inconfondibile effetto tipico di ogni Royal Oak: la quasi totale assenza di profondità per cui hai quella strana sensazione di poter toccare il quadrante con un dito. Trovargli un difetto è impresa titanica, perchè è un orologio rifinito in modo spettacolare ed ha un design riconoscibile al primo sguardo.

Audemars Piguet Tourbillon Royal Oak Extra-Thin sixOppure bisogna essere tra quelli che non amano il Royal Oak. Si potrebbe, a voler essere proprio pignoli, desiderare un quadrante dal colore più chiaro che separi la geometria quadrata del motivo tapisserie da quella circolare del tourbillon creando così un insieme più leggero e meno “affollato”.

Octavio GarciaMa a guardare bene Octavio Garcia, Direttore Creativo di Audemars Piguet, ha superato anche questa apparente contraddizione, fissando il tourbillon al quadrante con due piccoli tiranti che richiamano gli indici d’oro a bastone applicati.

(Photo credit: courtesy of Audemars Piguet; Google; Horbiter®’s proprietary photo-shooting)

Gaetano C. @Horbiter®

@Gaetano Cimmino

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