Audemars Piguet Royal Oak Concept Tourbillon Chronograph

Audemars Piguet Royal Oak Concept Tourbillon Chronograph è il Royal Oak 2.0

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Sono sempre stato un convinto sostenitore dell’Audemars Piguet Royal Oak Concept, dal primo momento in cui è stato presentato al pubblico, nel 2013. E’ l’evoluzione perfetta di un classico ed ogni volta che la manifattura di Le Brassus ne lancia una nuova versione, sono eccitato. Il Royal Oak Concept GMT Tourbillon (che ha il primato di essere il primo orologio di cui ho scritto durante il mio primo SIHH) ha aperto la strada ad una intera ed inedita collezione, una collezione fatta da orologi di altissimo livello, all’avanguardia ed animata da movimenti che rappresentano lo stato dell’arte della moderna orologeria.

 L’ultimo capitolo di questa saga è l’Audemars Piguet Royal Oak Concept Tourbillon Chronograph, un orologio proposto in due versioni (una in titanio, l’altra in oro rosa), entrambe caratterizzate da una serie impressionante di caratteristiche tecniche dedicate agli intenditori di alta orologeria più esigenti ed in assoluto più competenti. Il calibro 2941 è un movimento con una riserva di carica di 12 ore garantita da un doppio bariletto, interamente realizzato “in-house”.

La massima efficienza si ottiene quando l’orologio è completamente carico e lavora in una finestra di riserva di carica ben precisa; appena il livello della riserva di carica si avvicina al singolo giorno, un sistema brevettato entra in funzione ed evita che il bariletto si scarichi rapidamente, in modo tale da rilasciare energia in modo più dolce e garantire, di conseguenza, una precisione di marcia costante. La riserva di carica è visibile nell’indicatore ad ore 12 (quando la lancetta è nella posizione “medium” vuol dire che 7 giorni di carica sono già passati da quando avete ricaricato completamente l’orologio).

 Osservando il calibro dall’alto ed attraverso il quadrante, noterete subito il design elaborato ed una combinazione di materiali e trattamenti superficiali ancora più complessa del design stesso. Uno dei materiali usati è l’alluminio anodizzato, scelto per realizzare il ponte principale; questa parte viene trattata per evitare il contatto tra i componenti del cronografo e le parti in carbonio forgiato. I ponti del cronografo sono realizzati in una lega di argento e nichel trattati successivamente in PVD. Corone e pulsanti crono sono, come in molti se non tutti gli Offshore, in ceramica. A proposito della ceramica, Audemars Piguet realizza una ceramica dalla resa estetica differente rispetto agli altri; negli ultimi due anni ho avuto più di una occasione di studiare i più recenti Royal Oak e la resa estetica e tecnica delle sue parti in ceramica è superiore a quella della concorrenza.

L’Audemars Piguet Royal Oak Concept Tourbillon Chronograph adotta un contatore dei minuti lineare; significa che ogni volta che la lancetta centrale dei secondi parte, il contatore, tarato fino ad un massimo di 30 minuti (la visualizzazione è tramite una alternanza di aperture bianche e nere), salta quasi istantaneamente da un minuto all’altro (impiega mezzo secondo ma sono sicuro che in Audemars Piguet stiano lavorando per abbassare ulteriormente questo tempo). Osservando l’orologio da sinistra verso destra, si parte da ponte e braccio del Tourbillon realizzati in acciaio trattati in PVD nero per finire poi con il contatore lineare dei minuti crono. Ruotando l’orologio sul fondo cassa, si nota la eccezionale finitura di cassa e movimento con il ponte centrale in realizzato sempre in alluminio anodizzato.

La corona aziona l’indicatore H-N-R posizionato ad ore 6; ‘H‘ vuol dire che si può regolare l’orologio, ‘R‘ indica che, girando la corona, potete ricaricare il movimento, mentre ‘N‘ indica infine che la corona è in posizione chiusa e che l’orologio funziona regolarmente.

 Parliamo ora dell’Audemars Piguet Royal Oak Concept Tourbillon Chronograph al polso: è molto personale e sportivo (avete notato che non esiste alcuna versione con bracciale di un Concept?). Considerando che non sono un amante degli orologi in oro, è strano sentirmi dire che preferisco la versione in oro rosa a quella in titanio: entrambi hanno una cassa a finitura granulare con una geometria tridimensionale che sembra quasi “estrudere” dalla base per poi fissarsi alla inconfondibile lunetta piatta ed ottagonale. Mi piace spesso pensare a questo orologio come alla versione 2.0 del Royal Oak; amo la tradizione in orologeria ma mi piace ancora di più quando un marchio osa, rischia, reinterpretando un orologio iconico per portarlo ad un livello ancora superiore. Se avessi l’opportunità di aggiungere uno dei due alla mia personale collezione (parliamo di una cifra che, pur non conoscendo, è sicuramente superiore ai 100.000€) sceglierei uno di questi due piuttosto che un qualunque altro Royal Oak Offshore con idealmente le stesse caratteristiche tecniche.

Trovo che il suo quadrante sia in generale un pò troppo affollato, per cui sceglierei sicuramente la versione in oro rosa. Confrontandola con la versione in titanio (che ha un quadrante piuttosto scuro ed un aspetto più tecnologico), credo che questa combinazione aggiunga quel calore e quella classe che mancano alla versione in titanio. Visto che l’Audemars Piguet Royal Oak Concept Tourbillon Chronograph è il quarto Royal Oak Concept negli ultimi due anni, mi auguro che Audemars Piguet si decida a crearne prima o poi una versione più accessibile; è una collezione che non si confonde e non cannibalizza il classico Royal Oak e piacerà sicuramente a quegli appassionati che non amano il classico Royal Oak del tutto ed hanno spesso cercato in quell’orologio qualcosa di più moderno e diverso.
(Photo credit: Horbiter’s proprietary photo-shooting)
Gaetano C. @Horbiter®

@Gaetano Cimmino 

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