La Subaru 360 è una piccola auto da 360cc che ha motorizzato il Giappone dagli anni 60 in poi e rappresenta quello che la Fiat 600 è stata per italiani ed europei, ovvero un pezzo di storia che oggi gelosamente custodiamo. I giapponesi sono molto orgogliosi della loro storia e dei loro prodotti, tanto delle auto quanto degli orologi.
Orient e Subaru sono due marchi che incarnano pienamente la cultura giapponese; la prima è la più grande manifattura giapponese di orologi meccanici, Subaru il più grande produttore al mondo di auto a trazione integrale e l’unica tra i marchi generalisti a produrre ancora auto con motore boxer.
La loro partnership ha prodotto ad una collezione di orologi sportivi dedicati alla gamma STI (Subaru Technical International) e ad un modello dedicato nel 2013 alla piccola e simpatica Subaru 360.
L’Orient Star Subaru 360 55th Anniversary è la quintessenza dell’orologio meccanico giapponese e la collezione Orient Star è un capitolo importante della storia dell’orologeria meccanica del Sol Levante: quando i nostri nonni indossavano i tre sfere Zenith, i coetanei del Sol Levante misuravano il tempo con gli Orient Star: il classico tre sfere (quattro in questo caso) con quadrante e vetro bombati.
Dopo aver scoperto i certificati ISO di Orient come il Pro Saturation Diver il passo successivo è stato la ricerca di qualcosa di più classico, ragionevole in termini di dimensioni visto che la mia attuale collezione di orologi parte da un minimo di 42mm di diametro.
La molla che ha fatto scattare l’acquisto, tra la pletora di orologi meccanici presenti in giro, è la personalizzazione che Orient ha dato a questo modello rispetto al classico Orient Star: il colore del quadrante utilizza lo stesso pantone presente sulla Subaru 360 originale e sul quadrante è applicato il logo storico della Subaru (e quello storico dell’Orient Star) con, in basso, la stessa scritta “Subaru 360” un tempo applicata sulla carrozzeria della piccola vettura. Il logo storico Subaru è riprodotto anche sulla corona.
Il fondello riproduce la sagoma della vettura, il nome ed il numero di serie, in questo caso il numero 19 di 250, perché l’orologio è stato prodotto in serie limitata (ed è praticamente introvabile). L’ho comprato su Ebay da un rivenditore giapponese e sono riuscito a comprare l’ultimo in suo possesso prima che scomparisse definitivamente dal suo negozio virtuale e dal web. La cassa è larga 37,5mm e spessa appena 11,2mm.
È completamente lucidata, mentre il quadrante monta indici applicati e reca, in un piccolo settore ad ore 12, l’indicatore della riserva di carica, davvero utile in questo caso visto che l’orologio monta il calibro 48C40 a carica manuale, con più di quaranta ore di autonomia ed una corona il cui azionamento è morbido ma solido, privo di alcun gioco.
Credo sia uno dei migliori acquisti che abbia mai fatto. Perché? Non è esclusivamente una questione di rapporto qualità-prezzo; in questo caso l’aspetto vintage e l’appeal generale sono stati una forte motivazione all’acquisto. È più giusto dire che ho comprato un orologio unico nel suo genere, che sembra sia stato proiettato nel presente dagli anni 60, con un calibro di manifattura al 100% ed a carica manuale.
E con un plus: di tutte le operazioni di co-branding che abbia visto finora, questo Orient Star Subaru 360 55th Anniversary rappresenta una tra le più autentiche e sobrie e, aggiungo, anche la più interessante da un punto di vista culturale ed emotivo perché condensa elegantemente la storia di due diverse ed importanti realtà che hanno scritto la storia industriale del Giappone.
(Photo credit: Horbiter®)
Gaetano C. @Horbiter®
