Mido Multifort Cronografo Special Edition

Mido Multifort Cronografo Special Edition debutta in Italia

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La collezione Multifort di Mido, che ha compiuto l'anno scorso 80 anni, si ispira all'Harbour Bridge di Sidney. Qualunque siano storia e fonte di ispirazione di un Multifort, credo sia il caso di spendere due parole riguardo il marchio. Nato nel 1918, è entrato nell'orbita del Gruppo Swatch, di cui utilizza quindi tecnologia e capacità industriale, ed è un brand entry level con una gamma di orologi con poche complicazioni meccaniche ed una logica di comunicazione semplice come il suo nome (MIDO = misuro, dallo spagnolo), che ruota intorno all'arancione come colore principale.

Questo colore, abbastanza raro tra gli orologi meccanici è in realtà uno dei suoi punti di forza ed uno degli elementi che consentono di identificarlo, ancora di più se è associato al nero come nel caso del Mido Multifort Crono Special Edition, un cronografo da 44mm di diametro a tre contatori disposti a C e l'affidabilità del sempre verde ETA 7750, il movimento industriale più noto nell'orologeria svizzera che il gruppo continua a migliorare (bilanciere in Glucydur, sistema antiurto Incabloc) e a decorare aggiungendo le viti azzurrate.

Le maggiori attenzioni nel Multifort sono destinate a cassa e quadrante. La prima, realizzata in tre parti, è in acciaio, trattata in PVD. Questo trattamento è la prima opzione da considerare quando si vuole annerire la cassa di un orologio e dà un piacevole effetto nero opaco, ed una resistenza ai graffi che il solo acciaio (a meno che non proviate un RADO Original) non potrà mai garantirvi.

Il quadrante è la parte più interessante, è tutto fuorchè banale: la parte centrale è un disco forato sui tre registri ed a rilievo sulla base del quadrante stesso, dello spessore di circa un mm, decorato Côtes de Genéve. Tende a riflettere la luce con l'inclinazione ed aumenta la profondità del quadrante, un effetto che si ottiene quando si realizza un quadrante multilayer. Un contesto quasi perfetto in cui stonano appena grandezza e tipologia dei caratteri della scala tachimetrica.

L'arancione è sulle lancette, sulle scale di tutti i contatori, dei secondi crono centrali e sugli indici: gli indici posti ai quattro punti cardinali sono applicati e complanari con la parte centrale mentre i punti luminosi arancioni sono in bassorilievo. Un quadrante solo all'apparenza semplice, ma originale e concepito con molta cura per i dettagli. Una volta indossato, bisogna fare un po' l'abitudine al cinturino in pelle di vitello, bello e ben fatto ma non confortevolissimo per due ragioni: meriterebbe un inserto in gomma sulla parte interna, un must ormai se pensate di usare questo tipo di orologi dalla primavera in poi (e quella milanese è calda) ed è piuttosto rigido, con il risultato che, almeno nei primi mesi di vita, la cassa tende a ruotare verso la parte superiore del polso e non aderire perfettamente, complice anche il peso non trascurabile. L'opzione, estetica, è un secondo cinturino di pelle di colore arancione.

Il Mido Multifort Crono Special Edition viene venduto in una confezione speciale con doppio cinturino ed è una buona proposta se pensate che un classico crono tre contatori automatico in acciaio sia noioso. Ad un prezzo concorrenziale, siamo nella fascia dei 1700€, è un bel crono all black, appagante per qualità delle finiture, un quadrante da orologio di categoria superiore ed una buona meccanica, adatto ad un polso importante.

  

(Photo credit: Horbiter®'s proprietary photo-shooting)

Gaetano C. @Horbiter®

@Gaetano Cimmino

2 Comments

  1. Hi Fabien
    and thanks for commenting.
    The Multifort Chrono is a nicely finished timepiece. I know what you’re worried about, that is the “film peeling” that occurs overtime with some PVD coated stainless steel watches.
    During my test, I will be honest, I have been very careful. The peeling usually occurs over time and after an intensive everyday use. From an aesthetical standpoint I may assure the fit and finish is of the highest regard, the PVD treatment is glossy and seems to be blended into the stainless steel. In my personal experience, PVD has occurred when it seems at first sight there’s a visible layer on top of the stainless steel. However, I suggest as I always do, to take also a look at the watch in person.
    Hope this helps
    Ciao
    Gaetano

  2. Hello,

    I am considering this watch but I am worried about the black PVD finish. How is it holding up from your experience? Any scratches? Does the SS show through on the edges?

    Thank you

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